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Tutti al mare….ma ricordate, la protezione solare da sola, non basta

Arrivano le vacanze, e come ogni anno, prepariamo la protezione solare per noi e per i nostri bambini, convinti che una volta spalmata la “miracolosa” crema, i nostri problemi con il sole siano finiti, purtroppo non è così.

Bisogna sapere infatti che la protezione solare ci protegge “solo” contro i tumori a cellule squamose presenti sugli strati più esterni della pelle. I tumori a cellule squamose, tuttavia, rappresentano solo il 20 per cento dei tumori della pelle diagnosticati ogni anno.

 È necessario utilizzare altre misure per tutelarsi contro gli tipi di cancro, che rappresentano il restante 80 per cento delle diagnosi ogni anno.

La protezione solare

La protezione solare aiuta a bloccare i raggi UVA (luce ultravioletta a onde lunghe) e UVB (luce ultravioletta a onde corte). I raggi UVA riescono a penetrare in profondità nella pelle e svolgono un ruolo importante nello sviluppo del cancro della pelle. I raggi UVB fanno la stessa cosa, solo che impiegano più tempo.

La sovraesposizione a questi due tipi di radiazione ultravioletta può provocare mutazioni cellulari su tutto il corpo, quindi bisogna fare molta attenzione. Alcuni ricercatori hanno dichiarato che “Il melanoma è uno dei tumori solidi più difficili da curare perché ha un alto tasso di mutazione”.

Sviluppare una precoce abitudine alla protezione della pelle, ci aiuterà a prevenire l’effetto cumulativo dell’esposizione ai raggi solari. Purtroppo ultimamente, si vedono sempre più ragazzi con diagnosi di cancro della pelle, e questo è dovuto anche alla sempre più spasmodica ricerca di seguire le mode, con abitudini malsane di lampade solari tutto l’anno.

Quindi è essenziale iniziare a proteggere la pelle dal sole in tenera età, con protezioni solari e evitando le sovraesposizioni ai raggi del sole. E ricordate, il frequente utilizzo di lampade abbronzanti aumenta di 70 volte il rischio di sviluppare il melanoma…… Pensateci bene prima di farlo.

Le debolezze delle protezioni solari

I filtri solari che comunemente usiamo, formano un sottile strato di protezione sulla pelle per un periodo limitato di tempo. Essi possono bloccare completamente i raggi UVA e UVB e impedire quindi di penetrare la pelle. Il fattore di protezione determina quanto tempo si può stare al sole prima che i raggi UVB inizino a provocare rossore alla pelle e quindi ci si inizia a scottare.

Una crema solare con protezione 50, per esempio, ci fornirà una protezione per il 98% dei raggi solari. Altra cosa importante, è l’ambiente in cui si è esposti al sole. I ricercatori, ci spiegano che “Quando si è su una superficie riflettente”, come l’acqua, spiaggia o pavimentazione in calcestruzzo, “si avrà un’esposizione alle radiazioni due volte superiore al normale, in quanto i raggi del sole colpiranno la pelle dall’alto e dal basso”.

Tutto ciò fa capire che una protezione inferiore al 100 per cento lascia sempre spazio a danni a livello cellulare della pelle e forse non è neanche sufficiente. Infatti per una corretta protezione, dovrebbero essere utilizzati insieme con una crema per la pelle con protezione totale, anche cappelli e indumenti protettivi.

Applicazione corretta

Innanzitutto, si dovrebbe utilizzare una crema con protezione di 30 o superiore. Essa, dovrebbe essere applicata su tutto il corpo, almeno 30 minuti prima di esporsi ai raggi del sole. 

Utilizzate un prodotto che vi protegga sia dai raggi UVA e UVB, e riapplicate ad intervalli regolari, in base alle indicazioni sulla confezione. Quando si scelgono indumenti protettivi come i cappelli per esempio, cercate sempre quelli con uno specifico fattore di protezione ultravioletto almeno di 30.

Infine, ricordate che l’ abbronzatura altro non è che un risultato di danni alla pelle e che un danno prolungato renderà la pelle più vulnerabile al cancro. Si può rinunciare a un po di quella perfetta abbronzatura in cambio di più una buona salute! Pensiamo di si.

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