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Sci ed escursioni sulla neve: Come evitare rischi

Finalmente è arrivata la neve sulle nostre montagne e molti potranno godersi delle stupende giornate in quota a sciare, fare sci alpinismo o semplici ciaspolate.

Aria pura, frizzante, cielo di un azzurro incomparabile, bagliori di luce dal riflesso sulla candida neve ma il pericolo è sempre  pronto a sorprenderci, bisogna essere consapevoli di ciò che si fa e dell’ambiente in cui ci troviamo.

Molte volte si sente dire che la montagna è traditrice, niente di più falso: la montagna è leale, ci avvisa, addirittura, a modo suo, dei pericoli, siamo noi, quasi sempre, a non saper capire i segni, a non sapere.

La neve, tutti, anche i bambini, sanno che scende a batuffoli, più o meno grandi, ma ogni batuffolo è formato da cristalli con la loro caratteristica forma ramificata.

Esistono centinaia di forme di cristallo di neve, ma quello che importa di più è ciò che accade quando arriva al suolo: inizia immediatamente un processo di subsidenza  e di trasformazione estremamente variabile secondo le condizioni ambientali, vento, umidità, temperatura dell’aria e del suolo, tipo di suolo, andamento della temperatura nei giorni precedenti.

Se, ad esempio, nei giorni precedenti la nevicata, la temperatura è stata più mite, la neve si trasformerà in cristalli a cono o a cono rovesciato, estremamente instabili e tendenti, per questo, a formare masse che slittano verso il basso, le valanghe.

Oppure, la neve può ghiacciare e formare spessi lastroni che si fratturano e formano anche in questo caso valanghe solide, micidiali e devastanti. Abbiamo accennato a segni.

Come si fa a capire se esiste rischio:

  • guardiamo verso l’alto, se siamo vicini a una parete: spesso sulla cresta della parete si formano accumuli di neve, le “cornici”, spesso non considerate ma che possono crollare da un momento all’altro, investendo chi si trova in basso o provocando una valanga. Se vediamo queste formazioni nevose “a sbalzo” sopra di noi, togliamoci più velocemente possibile dall’area.
  • Se la neve appare ghiacciata, teniamo d’occhio il pendio sopra di noi: potrebbe esserci una linea di frattura della superficie della neve, questo indica che da un momento all’altro, potrebbe mancarci il terreno da sotto i piedi e essere travolti da una pesantissima massa ghiacciata. Attraversiamo velocemente il pendio e mettiamoci al sicuro, più vicino possibile a rocce affioranti.
  • Ogni volta che è possibile, evitiamo la neve piena, teniamoci su un itinerario che passi vicino a rocce.
  • Orecchie tese: scricchiolii e rumori di rottura, sono segni di alto pericolo di valanga; togliamoci subito dalla base di canaloni e dai pendii innevati
  • Attenzione a come si comporta la neve quando la pestiamo: se è ghiacciata in superficie ma rompendo lo strato ghiacciato, dei frammenti di neve rotolano verso valle, ci troviamo in presenza dei famigerati cristalli a cono, quindi in forte pericolo.

In generale, se facciamo sci da discesa, manteniamoci sulle piste battute, offrono livelli di sicurezza alti.

Se usciamo dalle piste battute, facciamo sci alpinismo o ciaspolate, decuplicare vista e udito alla ricerca di segni di pericolo, gli avvisi che la montagna ci da per fornirci chances di salvezza.

Sarebbe sempre opportuno essere dotati di radio apparecchi appositi che segnalano la nostra posizione nel caso dovessimo essere travolti da una valanga. Teniamo conto che la neve pesa dai 600 agli 800 Kg per ogni metro cubo, il pericolo di essere sommersi da un simile peso moltiplicato numerose volte, è spesso mortale.

Dovesse malauguratamente capitare di imbattersi in una valanga, accovacciarsi e assumere una posizione a uovo, con le braccia davanti al viso, e preghiamo.

ID tabella non valido.

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