Una tastiera comune, a differenza di una tastiera meccanica, generalmente è piuttosto economica, ed è realizzata con una scocca in plastica e una membrana interna su cui vanno a premere i tasti, chiudendo un circuito che manderà al computer l’input del relativo tasto premuto.
Come ben sappiamo, questo genere di tastiere non restituiscono un gran feeling. Di positivo hanno la bassa rumorosità, il costo contenuto e spesso la leggerezza, con qualche modello provvisto anche di una porta USB aggiuntiva e retroilluminazione.
Ma manca qualcosa. Manca il feedback e la precisione, manca il clic clac dei tasti che ti da fa capire quando hai effettivamente premuto il pulsante correttamente. Comode sia per lavorare che, soprattutto, per giocare, le tastiere meccaniche sono sempre state il top che si possa desiderare, una spanna avanti rispetto le tastiere a membrana.
Più costose, spesso più pesanti, ma anche più colorate, personalizzate, con il cavo USB distaccabile e magari anche la possibilità di collegarle in bluetooth, disponibili in diversi formati e dimensioni. Vediamo come scegliere la tastiera meccanica più adatta a noi.
La differenza sostanziale tra una tastiera meccanica ed una a membra sta nell’architettura dei tasti. Abbiamo già accennato al funzionamento della tastiera a membrana. Quella meccanica ha singoli switch sotto ogni tasto, switch, in italiano possiamo tradurre come attuatori, che possono essere di diverso tipo e marca, con caratteristiche differenti generalmente contrassegnate da dei colori.
Scegliere il form factor
Il primo passo verso l’acquisto di una tastiera meccanica è capire qual’è il form factor più giusto per noi. Dalle tradizionali tastiere full-size, con tanto di tastierino numerico, fino alle piccole 60%, che contengono solo i numeri, le lettere e i modificatori (per intenderci, i modificatori sono i tasti come shift e ctrl).
Nel caso della 60%, molti tasti hanno doppia o tripla funzionalità, accessibile applicando una combinazione di tasti, spesso con l’aggiunta del tasto fn (funzione). Se il nostro obiettivo è acquistare una tastiera per giocare, difficilmente ha senso acquistarne una con un form factor inferiore all’80%, ovvero una tastiera normale ma senza tastierino. Probabilmente a questo punto avremo un PC da gaming, generalmente piuttosto grande, con un bel monitor 24 o 27“, magari anche più grande. Ne consegue che acquistare una tastiera piccolina, inferiore all’80%, non porterebbe grandi benefici al setup complessivo. Escludendo eventuali gusti personali, s’intende.
Una tastiera completa è indicata per giocare perché non avremo bisogno di applicare combinazioni particolari per usare tasti che spesso, nei videogiochi, corrispondono a specifiche funzioni, come i tasti da F1 a F12 nella riga più in alto della tastiera. In una 60% questi tasti sono utilizzabili solo tramite la pressione di FN, cosa che farebbe perdere tempo prezioso in un videogioco, oltre a renderlo più scomodo. In più, probabilmente non ci servirà neanche il supporto bluetooth, ecco questo il caso di un PC da gaming, non avremo bisogno di portar con noi la tastiera.
La scelta cambia nel caso vogliamo una buona tastiera meccanica per lavoro e ufficio, in questo caso potrebbe essere più difficile scegliere tra una 60%, una 80% o una 100%. Nel primo caso, avremo la portabilità massima, spesso scelta dai programmatori, con l’intento di mettere la tastiera in uno zaino ed usarla sia a casa che in ufficio, abituandosi ad usare quella specifica tastiera e velocizzando i task più comuni. Con la 100% invece possiamo effettuare calcoli rapidamente grazie al tastierino, ma ne perdiamo di portabilità. La 80%, in questo caso, è quella meno interessante, perché comprende gli svantaggi di entrambe: niente tastierino e niente massima portabilità.
Qui entra in gioco il gusto personale e l’eventuale abitudine ad una precedente tastiera con questo form factor.
Scegliere gli switch
Gli switch sono gli attuatori dietro i tasti che oppongono resistenza alla pressione, aumentando o diminuendo la forza necessaria alla digitazione e quindi la precisione dalla battitura stessa.
Se vogliamo procedere con il percorso migliore, il primo passo è ordinare un tester di switch. Un tester è una barretta con diversi tasti i sui switch sono tutti diversi, in modo da poterli provare prima di ordinare un’intera tastiera. Il costo non è molto contenuto, spesso dai 20 ai 30€, ma permette di evitare l’acquisto di una tastiera di cui poi non ci piacerà il feeling dei tasti.
Gli switch più popolari e della miglior qualità sono chiamati Cherry e sono divisi in diversi colori: blu, verdi, marroni, rossi ed infine neri. Ognuno necessita di una forza diversa per essere premuti.
Blu e verdi sono di tipo clicky, quindi si sente molto bene il momento in cui viene attuato il tasto con un preciso rumore “click”. I marroni invece sono tattili, e il rumore è inferiore. Infine ci sono i neri e i rossi di tipo lineare, che non emettono alcun rumore se non qualcosa di molto simile a quelli dei tasti di una normale tastiera a membrana.
Generalmente per l’uso da ufficio sono consigliati gli switch più silenziosi, così da evitare di disturbare i colleghi, soprattutto nel caso di uffici open space. Per il gaming si preferiscono i blu, che sono un buon compromesso tra forza di attenuazione e feedback tattile ed uditivo.
Quanto costa una tastiera meccanica?
Difficilmente possiamo aspettarci di spendere meno di 50€ per una tastiera meccanica, ed anche in questo caso dobbiamo partire con l’idea che ci porteremo a casa una tastiera di brand poco conosciuti e con switch low cost, ma non per questo di qualità inferiore.
Nella fascia bassa troviamo Aukey, con tastiere meccaniche retroilluminate a switch blue sui 50€. Salendo un po’ di più si migliora la qualità e le funzionalità, come con il brand Drevo. Più su invece troviamo i brand che producono tastiere meccaniche da gaming, più costose e generalmente anche piuttosto grandi, come Corsair, Logitech e SteelSeries.
Non lo consiglio, ma volendo ci si può lanciare fin da subito a capofitto nelle tastiera high end, spendendo anche diverse centinaia di euro per l’acquisto di kit fai da te, ovvero board, switch e tasti, mettendo poi insieme il tutto manualmente, con tanto di programmazione di ogni singolo tasto.
In questo caso possiamo affidarci a siti come KBD Fans (https://kbdfans.com/collections/diy-kit, MechBoards (https://mechboards.co.uk) e 1UpKeyboards (https://www.1upkeyboards.com/).
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