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La rivoluzione di Dazn

Un vero e proprio terremoto tecnologico quello che Dazn ha portato nella vita di tanti sportivi e tifosi. Il servizio di video streaming online, sia in diretta che on demand, è il grande protagonista della Serie A 2018/2019 al pari di Cristiano Ronaldo, che guarda caso è diventato suo ambasciatore.

La ripartizione dei diritti tv, le cifre e le offerte

Il campionato italiano infatti è in diretta su Sky, che ha acquistato i pacchetti relativi a 266 partite sulle 380 disponibili (compreso il posticipo domenicale e del lunedì e l’anticipo del sabato alle 18:00), per 780 milioni di euro complessivi all’anno. E su Dazn, che si è aggiudicato il pacchetto composto da 114 partite su 380 totali (anticipo del sabato alle 20:30, lunch match domenicale delle 12:30 e una partita alle 15:00) per la cifra di 193 milioni di euro. In termini più chiari ogni giornata di Serie A vedrà 7 partite su Sky, tre su Dazn.

I diritti tv sono stati ripartiti tra le due piattaforme per i prossimi tre anni, pertanto gli appassionati e i tifosi saranno costretti quindi a fare due abbonamenti, per avere la certezza di guardare tutte le partite della propria squadra. Il problema è che mentre Sky ha un’offerta televisiva satellitare e digitale terrestre, fruibile quindi con parabola o decoder, Dazn è esclusivamente un sito di streaming. Anche gli abbonati di Mediaset Premium potranno vedere in streaming le partite di Dazn grazie ad un accordo tra le due piattaforme: al prezzo ridotto di 19.90 euro al mese gli utenti Premium potranno vedere i contenuti esclusivi Dazn.

E godersi così un canale che ha, oltre alle Serie A, anche i diritti di Serie B, tutti i match del Bari per la Serie D, 380 match di Liga e Ligue 1, tutta la serie cadetta francese, la Copa Libertadores, la Coppa d’Africa, la FA Cup. E il suo impero non si ferma al calcio ma si espande alla NFL, il football americano, il Baseball, il rugby, 40 matches di boxe all’anno e la World Rally Championship.

 

Una rivoluzione ancora incompiuta

La rivoluzione però sembra non aver avuto, fino ad oggi, grande successo. Immagini lente, qualità grafica non altissima, segnale bassissimo, tutti fattori che hanno scatenate ondate di lamentele e di critiche. Il problema centrale però non dipende da Perform, l’azienda che gestisce il servizio. Sono invece le linee internet italiane ad essere assolutamente obsolete. Nella nostra penisola solo il 23% delle connessioni supera i 10 Mbps, la media europea è del 30%, in Romania è addirittura al 69%, e ci sono molte zone in cui il digital divide, il divario tra chi ha accesso alla tecnologia e chi no, è un problema serio, alcuni centri abitati più isolati non sono ancora raggiunti neanche dalle linee ADSL.

Ma alla fine cosa serve per guardare Dazn e quanto costa il suo abbonamento? 9.99 al mese, con primi 30 giorni gratuiti e la possibilità di uscire dal contratto ogni mese senza penale. Dazn inoltre si può vedere su tutte le Smart TV, scaricando l’app relativa, oppure su PC, tablet, smartphone, consolle di gioco come Xbox e Playstation.

Le prime mosse di questa rivoluzione culturale e tecnologica del mondo sportivo sono state lente e difficili. Ma è il cambiamento, bellezza, e nessuno potrà fermarlo. La tv e lo sport del futuro passano da qui.

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