La XXIII edizione delle Olimpiadi Invernali di PyeongChang sono iniziate e le prime gare sono state quelle di curling.
Lo sport in questione, ai più, sicuramente non è molto conosciuto, visto che in Italia non c’è grande tradizione del gioco, sviluppatosi in Scozia nel XVI secolo.
La redazione di Bwin ha raccontato la storia e le regole del curling in una interessante infografica, pubblicata qualche giorno prima della cerimonia inaugurale dei Giochi invernali in Corea.
Indice
GIOCO DI STRATEGIA E PIANIFICAZIONE
Il curling potrebbe ricordare un misto tra bocce, scacchi e baseball. I due strumenti principali del gioco sono dei blocchi di pietra, denominati “stones”, che pesano dal 17 ai 20 kg, e scope fatte di crine o panno.
Essendo uno sport praticato durante i Giochi Invernali, ha a che fare ovviamente con il ghiaccio, che rappresenta il fondo del campo, di dimensioni circa 45 metri di lunghezza per 4,5 metri di larghezza. Lo scopo è quello di posizionare il proprio stone il più vicino possibile a un bersaglio (chiamato house) che, a differenza delle bocce, è disegnato all’interno del campo.
Come detto, parliamo di un gioco molto strategico, e infatti possono essere diverse le tecniche affinché il blocco di pietra sia quanto più vicino alla zona di house.
I RUOLI E LA FASE DI SWEEPING
Ogni squadra è formata da 4 giocatori, rispettivamente Lead (Primo Lanciatore), Second (Secondo Lanciatore), Third (Terzo Lanciatore) e in ultimo lo Skip (il Lanciatore tattico). L’attività fondamentale è quella dello Sweeping, cioè dell’utilizzo delle scope per orientare la corsa dello stone.
L’uso delle scope è consentito soltanto tra le due tee-line e, ovviamente, non è possibile toccare né le proprie stone né quelle avversarie. È possibile determinare il movimento della propria stone a seconda di come si usano le scope.
Utilizzarle nella fase iniziale permette di aiutarla a farla arrivare più lontano e a raddrizzare la traiettoria, mentre nella fase finale della corsa permette maggior rotazione e percorso laterale.
COME SI ASSEGNANO I PUNTI?
L’assegnazione dei punti nel curling è simile a quella del baseball. Nelle competizioni internazionali ci sono 10 end (simili agli inning del baseball), per ciascuno dei quali ogni giocatore tira due stone, che arrivano ad 8 in totale.
Analogamente allo sport americano, in un end solo una squadra può cercare di fare punti, mentre l’altra deve provare a limitarla. Nell’end successivo, ovviamente, la squadra che attacca va a difendere e viceversa.
Per assegnare i punteggi al termine di ogni end, si valuta il numero di stone che si trovano più vicine al bersaglio e dentro la house. Alla fine, ovviamente, chi fa più punti, vince.
L’Italia del curling rappresenta la Cenerentona della competizione. Il tricolore, infatti, aveva presenziato a Torino 2006 ma solo in quanto Paese Ospitante. Questa volta è arrivata la qualificazione nel torneo di qualificazione, in cui è stata battuta la Danimarca.
I primi avversari per gli azzurri saranno i Canadesi, battuti nel torneo Robin del 2006 ma campioni in carica e favoritissimi per la vittoria finale. Insomma, ci vorrà una mezza impresa.
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