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Come si sceglie la corretta modalità di messa a fuoco per ottenere foto migliori

Fotografare un oggetto statico è piuttosto semplice. Non sempre, però, i soggetti dei vostri scatti aspetteranno pazientemente che abbiate regolato il fuoco senza muoversi. Per immortalare soggetti in movimento, l’aspetto della messa a fuoco è quello più spinoso.

La modalità autofocus, disponibile su qualsiasi fotocamera reflex, permette di ovviare al problema. È sufficiente passare dalla modalità Autoscatto a quella Autofocus (Nikon) o da One Shot (Canon) a Scatto continuo. La funzione ha le stesse modalità in tutte le fotocamere: basta premere a metà il pulsante di scatto per fare in modo che la macchina aggiusti il fuoco sul soggetto, “adattandosi” ai suoi spostamenti.

Schiacciando a fondo il pulsante si scatta la foto. Con questo metodo si possono sfruttare tutti i punti di messa a fuoco. In funzione del soggetto e dell’illuminazione, potrebbero verificarsi molti errori soprattutto all’aperto.

Quando si ha a che fare con la messa a fuoco, si dovrebbe tenere sempre presente che una fotografia potrebbe essere sfocata per vari motivi. Oltre a un errore della messa a fuoco, la causa potrebbe essere fatta risalire, per esempio, anche al motion blur. Distinguere tra i due errori è piuttosto facile: se la sfocatura è dovuta a un errore nella messa a fuoco, nell’immagine ci sarà qualche elemento nitido, solitamente più vicino o lontano rispetto al soggetto immortalato.

Se invece è dovuta al movimento della fotocamera durante lo scatto, interesserà tutti gli elementi della fotografia e sarà particolarmente evidente sulle fonti di luce.