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Come si fa a tornare a lavoro con un bambino piccolo

Molte donne riescono a conciliare il lavoro con la famiglia anche se quando ci sono bambini piccoli sembra quasi impossibile.

La conosciamo la solfa che la donna è nata per accudire i figli e curare la casa, ma i tempi sono ormai lontani da quando a una donna forse tutto questo poteva bastare.

Ogni donna in quanto persona deve inseguire le sue ambizioni e dopo anni di studio ha diritto di realizzarsi con l’inserimento nel mondo del lavoro.

Col tempo che passa sente anche la necessità di crearsi una famiglia tutta sua ed ecco allora che arrivano i figli. Conciliare tutto questo non è facile, ma è necessario per far si che un giorno non si debba pentire per aver rinunciato all’uno o all’altro.

Con questa guida, vi diamo dei suggerimenti di come organizzarvi, per poter fare ritorno a lavoro, pur avendo un bambino molto piccolo e vi informiamo sulle opportunità che la legge offre in materia di maternità.

1) Secondo le norme di legge, decorso il tempo di maternità, si deve rientrare sul posto di lavoro, quindi immancabilmente bisogna trovare per il neonato una persona che si occupi di lui nelle ore di lavoro di una mamma.

2) Se ci sono nonni o zii disponibili, il problema sembra risolto ed è sufficiente abituare il bambino con queste figure già durante la maternità della mamma per evitare traumi. La madre darà ai parenti le istruzione per la cura del neonato.

3) La donna ha diritto al periodo di allattamento che fa si che si assenti dal lavoro almeno due ore o un’ora se fa un partime, nel corso della giornata. Questo diritto le permette di iniziare la giornata lavorativa un paio d’ore dopo rispetto ai colleghi o di uscire in anticipo in base alle sue proprie esigenze.

4) I comuni, permettono di potere iscrivere all’asilo nido i neonati, seguendo una lista d’attesa in ordine al reddito familiare. Questa è un’opportunità vantaggiosa che può aiutare una madre che non sa come  risolvere il problema di una collocazione del neonato e allo stesso tempo le permette di non spendere delle cifre onerose con baby sitter o nido a pagamento.

5) In alcune città del nord Italia, a causa della mancanza di posti disponibili negli asili comunali, si è ricorsi alla Tagesmutter, una figura nata nei paesi del nord Europa. Si tratta di una mamma con bambini piccoli che apre le porte di casa sua alle altre mamme e tiene i loro bambini in un ambiente familiare ed accogliente. Le tariffe orarie sono minime e addirittura, alcuni comuni rimborsano il 50% dei costi sostenuti dalle mamme che usufruiscono di questo servizio.

6) Se avete la possibilità economica, assumete una baby sitter che vi permetta di tenere il bebè a casa, dove si sentirà più a proprio agio, ma assicuratevi le la donna che assumete abbia ottime referenze e fate abituare il vostro bambino a questa presenza, mentre è con voi.

7) Anche il papà ha diritto al congedo, per cui entrambi i genitori possono dividere gli impegni tra lavoro e cura del neonato. Con il congedo di maternità anche del padre, la donna non deve sacrificare il proprio lavoro che in molte aziende è richiesto solo full time.

8) Alcune aziende godono della possibilità di avere dei locali adibiti alla cura dei piccoli direttamente in sede e di poterli anche allattare senza obbligare le madri ad allontanarsi dal posto di lavoro.

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