Hollywood non è mai stata così attraente. Con la quantità assurda di film che escono quasi ogni minuto, la tentazione di dire ‘potrei farlo anch’io, anch’io potrei scrivere una sceneggiatura’ è davvero quasi impossibile da respingere.
La domanda allora è, perché no?
Non c’è bisogno di sentirsi il nuovo Fellini o Ettore Scola, tantomeno Pirandello o Shakespeare, scrivere una sceneggiatura è esattamente come scrivere un libro: basta avere l’idea giusta. D’altra parte, sono pur necessari alcuni specifici accorgimenti …
Partiamo dal presupposto che, ad oggi, più o meno tutte le trame sono già state raccontate, se non interamente, comunque in parte, il che significa che è pressoché impossibile scrivere una sceneggiatura totalmente originale, ci sarà sempre quella citazione implicita, volente o nolente, che ad alcuni potrà disturbare, ma altri la vedranno come un omaggio o un riferimento non espresso.
Dopotutto non c’è artista che non si sia rifatto a qualcuno di precedente, fosse pure per smantellare completamente i codici di cui quel suddetto riferimento si faceva portatore.
Detto questo, rifarsi a Tizio o Caio è assolutamente legittimo, copiare è non solo sgradevole, ma anche reato. Il bello delle lingue è che si possono usare infiniti modi diversi per dire la stessa cosa, e il bello della scrittura è che pur partendo da un’idea già raccontata si può arrivare a qualcosa di autentico, o comunque lo si può dire in modo diverso.
Ora, come si scrive una sceneggiatura? Prima di tutto occorre tenere presente che, sebbene in entrambi i casi si tratti di raccontare una storia, formalmente, romanzo e sceneggiatura non sono la stessa cosa, pur partendo dagli stessi strumenti, ragion per cui, innanzitutto, è necessario imparare le convenzioni usate dagli sceneggiatori, quali ad esempio:
- Il font. Per le sceneggiature è convenzionale il Courier in 12 punti.
- I margini e l’interlinea. Diversamente dal romanzo, la sceneggiatura prevede un margine più largo, lo stesso vale per l’interlinea.
- Slug lines. Mentre in un’opera in prosa si procede gradualmente, a prescindere dallo stile narrativo, nella sceneggiatura occorre già avere un’idea dei personaggi: a questo servono le slug lines. Vanno inserite prima di ogni scena, si tratta di brevi frasi che spiegano l’ambientazione ed elencano i personaggi che prendono parte alla scena, talvolta fra parentesi si indicano peculiari azioni svolte da tale personaggio.
Passiamo ai suggerimenti specifici:
- Cinema o teatro? La formattazione è diversa in base al target.
- Tempi brevi. Ricorda che le sceneggiature vanno lette e rilette, provate e riprovate … per evitare di sprecare tempo prezioso, si calcola circa un minuto a pagina, anche se non è una regola fissa, quindi seppure scrivi di getto, poi cerca di sfrondare un po’. Ricorda sempre che non è un romanzo: qui corto è meglio che lungo.
- Come dicevamo, nella sceneggiatura ci si entra tutto d’un fiato, perciò non c’è tempo di scoprire la trama progressivamente: va sintetizzata in una premessa all’inizio, che naturalmente scriverai una volta finito il testo.
- Ricorda che si tratta di un testo scritto per essere orale, quindi deve ricalcare il parlato: a meno che non caratterizzino il personaggio, abolisci parole e strutture troppo complicate.
Una volta che la sceneggiatura è pronta, occorre, come già menzionato, sfrondare le parti in eccesso e editarla: prenditi una piccola pausa di rimetterti subito al lavoro, per avere mente fresca. Et voilà, la sceneggiatura è pronta.
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