Come riconoscere l’argento

Quante volte vi è capitato, girando per i mercatini, di vedere una bancarella di un artigiano o di un antiquario che propone oggetti in argento?

A meno che non si tratti di un orafo o di un professionista che conosce i metalli e che ci lavora per altri motivi, spesso è facile lasciarsi ingannare dal cartello certificato di garanzia oppure vero argento, per poi tornare magari a casa con un pezzo di latta tra le mani e che abbiamo pagato a caro prezzo.

Per evitare di incorrere in questo tipo di fregature, oggi vi mostreremo alcune dritte su come riconoscere l’argento e distinguere quello vero dalla semplice latta!

Come riconoscere l’argento: i materiali da usare per la ricerca

  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 piccola calamita

Come riconoscere l’argento: occhio alla malleabilità!

Il primo passo per riconoscere un oggetto in vero argento da uno falso, è quello di avere una conoscenza, anche minima, delle leghe più comuni che vengono usate per creare la bigiotteria e che in molti casi somigliano, almeno per quanto riguarda l’aspetto, al vero argento.

È il caso, solo per fare un esempio su molti, del peltro, in cui troviamo mescolati il piombo e l’alluminio, che somiglia molto al suo omonimo più prezioso.

Come fare a riconoscere le altre leghe che contengono piombo o alluminio? È molto facile, poiché si presentano come l’argento, ma risultano molto più morbide e malleabili al tatto.

Nella pratica, un cucchiaio d’argento non si piegherà facilmente, mentre uno che contiene piombo o alluminio, e quindi che non è autentico, sì.

Nell’oreficeria, e più in genera in tutti i settori che trattano i gioielli, gli esperti utilizzano dei solfuri per testare l’autenticità dell’argento. L’impiego di queste sostanze, anche minimo, provoca infatti sulla superficie una leggera macchia scura, che ne garantisce l’originalità ed è molto più affidabile di qualsiasi certificato di garanzia.

Ovviamente è quasi impossibile girare per i mercatini con sostanze simili, anche perché oltre ad essere scomode da portare, spesso e volentieri i commercianti (soprattutto quelli truffaldini) non le vedono di buon occhio e potrebbero reagire in malomodo se vi mettete a giocare al piccolo chimico sulla loro bancarella.

Esiste però un modo per averle a portato di mano e che vi consente anche di portarle tranquillamente in un fazzoletto di carta, oltre ad usarle senza farvi vedere: uno spicchio d’aglio tagliato a metà.

L’aglio infatti non è solo utile per la nostra salute, ma contiene anche molti solfuri, quindi se avvicinerete la parte tagliata all’oggetto mentre l’avete tra le mani, potrete accorgervi subito se è autentico o se è un falso fatto a regola d’arte: la superficie dell’oggetto che entrerà in contatto con lo spicchio d’aglio, diventerà scura.

Come riconoscere l’argento: il trucco della calamita

Tra le proprietà dell’argento, c’è anche la debolezza della carica magnetica. Per chi non è esperto di fisica, un oggetto in argento non può essere attratto con facilità rispetto ad uno di ferro o che contiene piombo o alluminio.

Se volete testare sul campo l’autenticità o meno di un oggetto in argento, ma non volete che le vostre mani puzzino per giorni di aglio, in alternativa potete usare una calamita molto potente (ma piccola) per riconoscere l’argento.

Se l’oggetto viene attratto subito, è evidente che nella sua lega c’è uno dei tre materiali che abbiamo elencato, quindi sarà un falso, mentre in caso contrario potete andare tranquilli: quello che avete tra le mani è vero argento.

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