Le prestazioni, nell’ambito dei pc da gaming caricati con Windows 11, non sono di per sé esaltanti. Infatti, sa stessa Microsoft, ha chiarito di come determinate funzionalità insite nel sistema operativo possano incidere negativamente sulle prestazioni per il gaming, detenute dai modelli di pc appositi. Tali funzioni dunque impattano sulle funzionalità più avanzate per il gaming, pur non impedendo lo scorrimento del gioco stesso. Parliamo della funzione “Integrità della memoria” e “Piattaforma macchina virtuale”, entrambe proprie, appunto, di Windows 11.

Certo, il fatto che la situazione sia quella descritta non significa che non si possa fare nulla per intervenire su di essa, qual è appunto lo scopo della presente guida. Si può attuare, in particolare, una disabilitazione di determinate impostazioni allo scopo di recuperare le performance nascoste, specie in quei momenti in cui le impostazioni medesime, in quella tale configurazione, non ci servono. ma andiamo con ordine.
Indice
- 1 La funzione “Isolamento core” di Windows 11 per migliorare le prestazioni su PC da Gaming
- 2 L’intervento da porre in essere su “Integrità della memoria”
- 3 Gli effetti della disabilitazione
- 4 La disabilitazione di “Piattaforma macchina virtuale”
- 5 L’impatto sulle prestazioni dei PC da Gaming in Windows 11
La funzione “Isolamento core” di Windows 11 per migliorare le prestazioni su PC da Gaming
La funzione, come da titolo, è presente tanto in Windows 11 che nel suo predecessore, Windows 10. Qual’è la differenza? Che in Windows 11 è impostata come predefinita. Si tratta di una funzione, quella di Isolamento core, che svolge la funzione di protezione del pc. la funzione, più nello specifico, è un sistema basato sulla virtualizzazione, ed ha l’obiettivo d’isolare l’accesso al kernel da parte d’incursioni di determinati malware, presenti sul web. Accedere al kernel infatti, significa superare, dalla parte dei malware i controlli di sicurezza del sistema.
In altri casi, i malware già penetrati per una qualsiasi causa, potrebbero “infettare” i processi in esecuzione del sistema. In quei casi, la funzione d’Isolamento core provvede a far sì che le operazioni potenzialmente dannose possano essere impedite. Come già evidenziato, si tratta di una funzione già preimpostata, col conseguente rallentamento che ne deriva per i PC da gaming , i quali non possono espletare a pieno le proprie performance nel momento in cui l’impostazione è in esecuzione.
L’intervento da porre in essere su “Integrità della memoria”
Dunque, cosa fare? Digitiamo
isolamento core
nella barra di ricerca accanto al pulsante Start e premiamo il tasto Invio sulla tastiera . Si aprirà il pannello con la relativa funzione, e, all’interno di esso, risulterà attiva la funzione di integrità della memoria. A quel punto, possiamo cliccare allo scopo di disattivarla. Comparirà sì l’avviso sulla maggiore vulnerabilità del sistema, ma sul punto c’è da stare tranquilli. Nel momento infatti in cui, ad esempio, non ci serve l’accesso al web, oppure il medesimo ci serve sul nostro pc gaming in quella situazione di gioco, possiamo tranquillamente disabilitare la funzionalità connessa alla funzione principale. Nell’ipotesi di specie, infatti (l’ultima che abbiamo citato), la connessione è “filtrata” sull’apposito server al solo scopo del gioco in questione.

Oltretutto, la Microsoft stessa ha rilasciato un documento ufficiale. Sul medesimo si legge che la funzione d’integrità della memoria garantisce una maggiore sicurezza, ed è dovuta all’ampliarsi del panorama di minacce presenti sul web in termini di malware e inoltre, in base alle testuali parole, alla “responsabilità che Microsoft ha di proteggere i suoi oltre un miliardo di utenti Windows”. Una volta compiuto il detto riconoscimento, la Microsoft riconosce d’altro canto l’impatto sulle prestazioni dei pc gaming, e addirittura consiglia di disabilitare “Integrità della memoria” dal pannello di Isolamento core. A scopo di chiarezza, il documento originale è il seguente: https://prod.support.services.microsoft.com/en-us/windows/options-to-optimize-gaming-performance-in-windows-11-a255f612-2949-4373-a566-ff6f3f474613 .
Gli effetti della disabilitazione
C’è da dire sul punto, ed è bene precisarlo, che la macchina, seppur più vulnerabile, come il sistema operativo stesso ci avvisa, non si espone così ad ogni genere di attacco, ma semplicemente si scende un po’ di grado come sicurezza. Vi sono anche dei casi, non frequenti, in cui tale impostazione potrebbe fare la differenza, specialmente per attacchi malware più complessi ed elaborati. Ma l’utente, nelle condizioni anzidette, può tranquillamente disabilitarla, per poi riabilitarla a gioco finito, se lo ritiene opportuno (anche in relazione al tipo di navigazione che si appresta a compiere).
La disabilitazione di “Piattaforma macchina virtuale”
Veniamo adesso all’altro punto trattato. Riprendendo il discorso sugli effetti di una disabilitazione anche a proposito dell’impostazione “Piattaforma macchina virtuale”. Essa non incide sulla sicurezza, ma, sempre la disabilitazione in questione, impedisce l’accesso alle macchine virtuali. Parliamo di Hyper-V, WSL, le quali si occupano dell’esecuzione di programmi Linux in Windows, e poi di WSA, un’app analoga (macchina virtuale) che consente l’esecuzione di codici Android sulla piattaforma.
Come qui si nota, la disabilitazione della presente funzione è ancora più esente da rischi, anzi in tal caso lo è totalmente. Basta solamente, dal lato dell’utente, valutare anche in tal caso se le suddette opzioni servono o meno, e, chiaramente, nel momento in cui il pc serve per giocare, non serviranno. A meno che, per l’appunto, dovesse servire l’esecuzione di codici Linux o Android per far girare i giochi medesimi. Quindi, veniamo anche qui al dunque, ossia cosa fare per contribuire, sull’altro versante, al ripristino delle capacità d’elaborazione latenti? Ovviamente dovremo disabilitare anche “Piattaforma macchina virtuale.
Per farlo, il procedimento è dissimile da quello attinente Integrazione della memoria. Premiamo la combinazione di tasti Windows + r sulla tastiera , e digitare, nella casella di testa che appare sullo schermo,
optionalfeatures
Il comando in questione farà comparire, come si deduce dalla stringa stessa, la finestra relativa alle funzionalità di Windows. Si tratta naturalmente delle funzionalità opzionali, proprio come da digitazione. Una volta arrivati qui, potremo abilitare o disabilitare tutte le funzionalità opzionali che vogliamo, o che ci servono (da abilitare o disabilitare).

In tal caso, abbiamo già dichiarato di voler disattivare, e pertanto cerchiamo, fra le diciture con affianco la casella di spunta, l’opzione “Piattaforma macchina virtuale”. Dato che è preimpostata, la casella apparirà in blu e con il simbolo della spunta. Semplicemente, clicchiamoci sopra e rimuoviamo quest’ultima. Il gioco è fatto. Per riattivarla, eseguire nuovamente il processo e rimettere la spunta, per quando ci occorrerà.
L’impatto sulle prestazioni dei PC da Gaming in Windows 11
Quanto all’impatto prestazionale per Piattaforma macchina virtuale e Integrità della memoria, lo stesso non è stato reso noto nel dettaglio, da parte di Microsoft . Comunque c’è da dire che la società, per ammettere un impoverimento delle prestazioni con i pc gaming, per l’esecuzione di esecuzioni all’altezza, vuol dire che esso è tangibile, e non trascurabile.
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