Come guadagnare con un sito web grazie ad AdSense (Seconda Parte)

Bene amici, ecco la seconda parte della guida su “Come guadagnare con un sito web grazie ad AdSense“, se ancora non avete letto la prima parte, potete farlo cliccando QUI.

Che cos’è lo Smart Pricing di AdSense

AdSense di Google è uno strumento magnifico per il guadagno online ma che nasconde diverse insidie soprattutto qualora il webmaster, anche in buona fede, dovesse commettere errori. In tal caso potrebbe cadere nella trappola dello Smart Pricing.

Vediamo di capire di cosa si tratta ovvero cosa si cela dietro questo ambiguo quanto terrorizzante nome che in realtà toglie il sonno a migliaia di telelavoratori e che può farci passare, da un giorno all’altro, dalle stelle alle stalle?

Sostanzialmente, si definisce Smart Pricing la fase transitoria di alcuni account di AdSense che vengono penalizzati in termini di eCpm (guadagni per 1000 impressioni) in quanto i click portati sono di bassa qualità, non hanno generato introiti per gli advertisers e quindi sono potenzialmente ingannevoli e dannosi.

Attenzione però, non sempre ci troviamo in smart pricing: un calo dei guadagni può anche essere imputabile a cause differenti come la temporanea mancanza di advertisers o la bassa concorrenza per le keyword del proprio sito.

Come capire se siamo in smart pricing? Tecnicamente, non è possibile capirlo. Si può intuire: in genere, è la nostra coscienza che ce lo suggerisce. Se vediamo i guadagni calare, a pari numero di click, e ci siamo comportati “male”, allora siamo in Smart Pricing.

Google AdWords/AdSense deve infatti garantire la massima qualità ai propri advertisers, che sicuramente non vogliono buttare soldi per colpa di qualche “furbo” che si comporta come non dovrebbe: per questo algoritmi sempre più complessi si occupano di individuare tali “furbi” e di punirli.

Comunque, lo Smart Pricing è temporaneo e si può uscirne. Come? Lo vedremo nella prossima puntata.

Come uscire dallo Smart Pricing di AdSense

Quanti sono erroneamente incappati nel tanto odiato Smart Pricing, dovrebbero innanzitutto capire che è accaduto qualcosa di errato al quale bisogna porre rimedio per uscire al più presto da tale situazione.

Ad ogni modo, potrebbe darsi che la causa non dipenda dalla vostra volontà, ma nella maggior parte dei casi la causa risiede proprio nel proprietario dell’account. Questo perché, spesso, per inesperienza, per desiderio di aumentare le entrate “fregando” il sistema, porta ad agire nel modo errato ma, come abbiamo già spiegato, AdSense è più furbo di tutti e punisce subito chi sgarra.

Se avete la certezza di essere in Smart Pricing e non solo in una fase transitoria di guadagni bassi, fate mente locale su cosa è accaduto ai vostri annunci e pensate di essere fortunati: non siete stati bannati, che già è tanto.

Potreste aver fatto involontariamente o volontariamente click sugli annunci, potreste aver chiesto a qualcuno di farli ripetutamente, potreste aver posizionato troppi banner in modo da confondere l’utente che in realtà non è interessato alla pubblicità.

Per uscire dallo Smart Pricing, verificate che tutti i banner attivi siano posizionati sì in modo visibile, ma che non confondano l’utente.

Verificate che il banner non appaia in pagine che violano i termini del regolamento (argomenti: V.M. 18, vendita di armi, droghe, Paid to Click…).

Verificate che i vostri contenuti siano di qualità, di non copiare contenuti altrui e che le vostre fonti di utenti siano di qualità. In genere, verificate che le pagine in cui compaiono gli annunci non contengano nulla di sospetto.

Quindi, fatto tutto ciò, aspettate, anche alcune settimane e la situazione dovrebbe stabilizzarsi: sembra strano a dirsi, ma non c’è un vero intervento possibile, il massimo che si può fare è questo e, in genere, prevenire sempre problemi.

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Ban di Google Adsense? Alcune alternative

Google Adsense è sicuramente il più utilizzato programma di affiliazione che permette a moltissimi webmaster di arrotondare e di incassare un po’ di soldini.

Tuttavia così come è semplice aderire al programma è altrettanto facile esserne estromessi: l’e-mail con cui Google denuncia la presenza di click fraudolenti, sulle pubblicità Adsense, pone fine all’avventura di tantissimi addetti ai lavori. Ricordiamo, infatti, che il ban di Google AdSense è per sempre e non può essere in alcun modo annullato, eccezione fatta per alcuni casi eccezionali.

Ad ogni modo, è importante non disperarsi visto che vi sono delle valide alternative ad Adsense, forse un po’ meno remunerative ma sicuramente molto utilizzate. Tra i programmi di affiliazioni made in Italy più utilizzati sono Heyos, eDintorni, Zanox e Tradedoubler.

Heyos Admaster rappresenta una solida e valida alternativa ad Adsense ed offre diverse modalità di retribuzione quali Pay Per Click, invio di DEM (e-mail pubblicitarie), slide, annunci Hotspot e così via. Le inserzioni sono disponibili in diversi formati, adattabili alle esigenze del webmaster.

EDintorni, invece, è un network pubblicitario attivo in 4 paesi e specializzato nei cosiddetti Contextual ADV, ossia i famosi tooltips. Non è necessario raggiungere una soglia minima di guadagno per richiedere il pagamento.

Se cercate delle valide alternative fuori dai confini nazionali come non citare Adbrite, Bidvertiser, Chitika, Infolinks e così via. Adbrite, ad esempio, è stato più volte proclamato come uno dei migliori sostituti di Adsense e, sebbene non disponga di una vasta selezione di formati, permette ai suoi utenti di gestire le pubblicità da un attrezzato pannello di controllo da cui impostare il formato dei banner, la loro tariffa, accettare o approvare gli annunci che i visitatori vogliono inserire sul tuo sito. Il sito mette a disposizione dei webmaster un link, “Your Ad Here”, da incollare nella propria pagina web, che permette ai visitatori di acquistare quello spazio sul tuo sito.

Bidvertiser offre addirittura un bonus per le entrate generate in un certo modo ed offre la possibilità di guadagnare ulteriormente quando i visitatori utilizzano una toolbar rilasciata da Bidvertiser stesso.

Come potete vedere sono tantissime le alternative a Google Adsense che, tra l’altro, paga solo tramite assegno o bonifico bancario, il che limita fortemente gli utenti che, invece, possiedono un conto PayPal o una carta Prepagata. I vari programmi di affiliazione rispondono alle diverse esigenze dei webmaster e permettono di “convertire” il traffico generato dal proprio sito in denaro.

AdSense Revenue Sharing: cos’è e come si guadagna

Il Revenue Sharing, già molto utilizzato all’estero, non è ancora penetrato nel nostro Paese. Questa pratica, ormai ammessa da AdSense, offre la possibilità di guadagnare denaro anche senza gestire direttamente o senza possedere un sito web ma scrivendo o segnalando notizie per conto di altri siti.

Ci occuperemo esclusivamente di Revenue Sharing con AdSense, nonostante esistano anche alcuni (più rari) casi di siti web che retribuiscono direttamente tramite Paypal vari autori fornendo una presunta parte dei guadagni, in questo caso più difficilmente verificabile.

Cominciamo col chiarire il termine: la revenue sharing è, tecnicamente, la condivisione dei profitti. Tu scrivi per il sito X inserendo il tuo codice affiliato AdSense ed il sito X mostrerà, in percentuale variabile, a seconda della percentuale di profitto pattuita, i tuoi annunci AdSense.

Se scrivi un articolo che fa 30.000 impressioni e ti viene riconosciuta una percentuale del 50% di revenue, il tuo annuncio AdSense apparirà 15.000 volte, con conseguente possibilità di click.

I vantaggi del sistema sono molti: generalmente i siti di revenue sharing sono piuttosto popolari e gli articoli si indicizzano facilmente su Google, con la possibilità di fare molte impressioni. Questo significa, con un minimo di abilità in fatto di SEO, di poter generare molti soldi.

Certo, la richiesta è comunque quella di avere un Account AdSense, e per averlo è necessario possedere comunque un buon sito.

In Italia esistono vari siti che permettono di fare Revenue Sharing. Ne cito due su tutti ovvero il famoso Diggita.it che permette di segnalare notizie e Mondo Informatico, in cui è possibile inserire i propri articoli.

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