Il 50% delle mamme che si recano dal pediatra è mosso dall’ansia e dalla pura che i propri figli non si stiano nutrendo a sufficienza.
Questo causa un atteggiamento nervoso del genitore che – anche involontariamente – sottopone il bambino a un ricatto affettivo e all’imposizione del dove, cosa e quando mangiare innescando meccanismo controproducenti che non fanno che peggiorare la situazione.
C’è un atteggiamento che si adottava nel passato nei confronti dell’inappetenza dei bambini che si può riassumere nella parola “indifferenza”, ovvero se il piccolo salta un pasto vorrà dire che non avrà particolare fame, chiaramente si tratta di un apparente disinteresse utile ai fini dello stabilire quanto e cosa il proprio figlio ha necessità di ingerire.
Gli atteggiamenti assolutamente da evitare sono:
- Forzare a mangiare e distrarre mentre si mangia, la nutrizione deve essere consapevole e semi libera.
- Pregare i bambini, perché causa perplessità il viso spaventato del genitore di fronte ad un comportamento che al piccolo pare normale
- Punire o premiare, piuttosto è preferibile lasciarlo libero di decidere di “farsi la porzione”
Invece è consigliabile assecondare i suoi gusti, stimolando così la formazione di gusti e desideri, sostituendo quindi un alimento con un altro che abbia pari proprietà nutrizionali, la scelta di cosa mangiare diventa dunque una spinta alla creazione della personalità e della socializzazione a tavola, che a sua volta comporta la concezione del pasto come momento conviviale cadenzato.
Ci sono poi alcuni rimedi naturali utili al problema dell’inappetenza infantile, come ad esempio la pappa reale (la secrezione delle ghiandole laringee delle giovani api operaie) indicata anche per gli anziani, l’eleuterococco, il ginseng per capirci, perché dà energia e migliora i sintomi legati alla debolezza e alla stanchezza, rinvigorisce e aiuta la lucidità mentale, le Vitamine B che contribuiscono a trasformare il cibo in “benzina” e la costruzione di anticorpi.
Insomma, questi sono tutti modi per integrare l’alimentazione in maniera sana e stimolare le energie positive che attivano il normale funzionamento dell’organismo e quindi anche una certa regolarità nell’appetito.
I bambini hanno bisogno di serenità e qualunque ostacolo alla calma grava negativamente sulle normali funzioni, quindi il primo atteggiamento dei genitori da modificare per combattere l’inappetenza è lo stato d’ansia che i più piccoli avvertono e metabolizzano a modo proprio.
Diventa a questo punto davvero fondamentale invertire il carico emotivo correlato in questo caso al momento dei pasti, cercando di viverlo con naturalezza e disinvoltura.
Leggi Anche: Come preparare la zuppa inglese