Siete Qui: eComesifa.it » Varie » Come evitare di essere colpiti da un fulmine

Come evitare di essere colpiti da un fulmine

Chi di noi non si è divertito, almeno una volta, a strofinare una penna di plastica contro la maglia e attirare pezzetti di carta? E chi, qualche volta non si è preso ”la scossa” toccando la macchina o qualcos’altro di metallico?

Si tratta di semplice energia elettrostatica che è provocata dallo strofinio che carica elettricamente una superficie di una polarità mentre l’altra superficie è caricata in segno opposto.

Quando la differenza di tensione tra le due superfici è abbastanza alta da vincere la resistenza dell’aria, si crea una scintilla.

Il principio del fulmine è lo stesso, dove le superfici sono le nubi e la terra e le forze in campo sono enormi, si parla di qualche milione di volt, spaventose, se comparate alla tensione domestica che è di 220 Volt.

La tensione è così grande che è capace di vincere la resistenza di centinaia di metri di aria e crea quello che è il fulmine.

Al fulmine segue il tuono, perché l’onda sonora che si genera a causa del violento riscaldamento dell’aria sul percorso della scarica elettrica, viaggia a una velocità di molto inferiore a quella della luce del lampo, che arriva ai nostri occhi ben prima del suono.

I fulmini sono la seconda causa di morte in seguito a eventi meteorologici, dopo le alluvioni e piene improvvise.

Su 100 persone colpite dai fulmini, 80 sono uomini e solo 20 donne. Il perché, probabilmente dipende dal fatto che il testosterone, ovviamente più abbondante negli uomini, aumenta la conduttività delle cellule e poi anche perché statisticamente, gli uomini lavorano più delle donne in campo aperto e con attrezzi metallici.

Fortunatamente solo una percentuale tra il 20 e il 30% dei colpiti, muore, negli altri casi restano postumi di ustione o altri danni organici ma si mantiene la vita. E’ importante sapere come fare per evitare, nel limite del possibile, di essere colpiti da un fulmine.

Intanto bisogna sapere che i fulmini preferiscono le punte, quindi evitare di usare ombrelli durante un temporale e cercare di evitare di rappresentare noi stessi una “punta” per il fulmine, essendo l’unica cosa che si eleva su una superficie pianeggiante, come potremmo essere su una spiaggia o in un campo aperto.

Altri accorgimenti particolari sono:

  • Staccare TV, antenna e evitare di usare il telefono.
  • Stare lontani dai termosifoni e evitare contatti con rubinetti e con l’acqua, conseguentemente non farsi la doccia o il bagno mentre è in corso un temporale.
  • Se si è in macchina, non uscirne, tenere ben chiusi i finestrini, l’autoradio spenta e non toccarla; evitare di toccare parti metalliche della macchina. L’auto è uno dei luoghi più sicuri dai fulmini, perché si comporta come una gabbia di Faraday, non lascia penetrare all’interno la scarica elettrica.
  • Se si è all’aperto, evitare le attività sportive, specialmente il golf e la pesca; allontanarsi dall’acqua e se si è prossimi a un albero, mantenere da esso una distanza almeno doppia della sua altezza. Se si è in una zona piana senza protezione, accovacciarsi e tenere la testa tra le braccia.
  • Se si è in montagna, cercare un rifugio chiuso, anche una grotta ed evitare assolutamente di stare vicino a qualche guglia. Prestare attenzione che dallo zaino non spunti la piccozza, farebbe da antenna per il fulmine.
  • Se ci si rende conto che si drizzano i peli e i capelli, significa che siamo in grave e immediato pericolo: sdraiarsi immediatamente a terra!
  • Se scappiamo da una zona dove stanno cadendo fulmini, meglio correre che camminare, si poggia solo un piede per volta a terra.

Da ricordare che i temporali non arrivano mai improvvisamente: meglio seguire i bollettini meteo e guardarsi intorno; se si sentono dei tuoni in distanza, cominciare a cercare un punto sicuro in cui ripararsi.

E’ facile capire quanto sono lontani i fulmini: contare i secondi da quando vediamo il fulmine a quando sentiamo il tuono e dividere per tre: quella è la distanza in chilometri.

ID tabella non valido.

Leggi Anche: Come fare trekking in montagna