Se si vuole sorprendere i propri amici con una cena a base di specialità abruzzesi, non si può non includere nel menù gli arrosticini, una specialità simbolo della cucina tradizionale d’Abruzzo.
Questo piatto è nato come alimento di origine povera: si dice che una coppia di contadini del Gran Sasso, intorno agli anni Venti del secolo scorso, per non sprecare la carne di pecora non più freschissima si ingegnò per ridarle il gusto e la bontà che meritava. Tagliarono così la carne che era avanzata in pezzettini molto piccoli, li infilzarono in dei bastoncini di piante spontanee raccolti lungo il fiume Pescara, per poi cuocerli sulla fiamma viva.
È così che la leggenda vuole che sia nata l’apprezzatissima specialità di carne ovina, oggi uno fra i più apprezzati street food del panorama nazionale e internazionale. La ricetta è molto semplice, ma il segreto della loro bontà sta nella bravura di chi li prepara e li cuoce. Vediamo qualche segreto per presentare agli ospiti dei perfetti arrosticini.
I segreti per una cottura perfetta
Anzitutto un arrosticino fatto bene pretende di essere cotto in un barbecue per arrosticini (acquistabile anche online su siti specializzati). In gergo abruzzese questo strumento di cottura viene chiamato ‘furnacell’, e non è altro che un braciere dalla forma lunga e stretta: può arrivare ad una lunghezza di 110 cm e i modelli migliori e più funzionali sono in ferro.
La fornacella è quindi lo strumento che non può mancare a chi ama e apprezza la tradizionale cucina abruzzese: questo supporto di cottura è appositamente progettato per accogliere i deliziosi spiedini di carne ovina, infatti consentono di non esporre alla fonte di calore gli stecchini di legno, che altrimenti si brucerebbero.
Si raccomanda di girare gli arrosticini ogni 2 – 3 minuti per lato, quando sono sul braciere, e di monitorare sempre il loro aspetto: non appena la carne appare ben cotta e croccante, bisogna togliere gli spiedini dal fuoco. A differenza dei comuni spiedini, gli arrosticini si compongono di bocconcini di carne molto piccoli; pertanto la loro cottura richiede pochissimo tempo e se si lasciano sopra il fuoco per più del previsto, si incorre nel rischio di ottenere una carne stopposa e dura. Un altro segreto da prendere in considerazione, per una buona riuscita del piatto, è quello di salare le carni a fine cottura: in questo modo si evita di incorrere in quel processo di osmosi che sottrae acqua al prodotto e che gli conferisce una consistenza dura e callosa.
Metodi di cottura alternativi al tradizionale
E se non si dispone di una terrazza o di un giardino per cuocere all’aperto gli arrosticini? Niente paura. Infatti è possibile cuocere in modo ottimale le specialità abruzzesi anche in una padella, meglio se di ferro, che è un eccellente conduttore di calore e in grado di conferire al prodotto una cottura intensa ed omogenea.
Quando non si ha a disposizione la fornacella, gli esperti consigliano di marinare gli arrosticini in una coppa d’olio extravergine e qualche rametto di rosmarino, prima della cottura, per conferire al piatto quel carattere e quel gusto in più. I metodi di cottura alternativi per gli arrosticini non finiscono: è infatti possibile cuocere le leccornie abruzzesi nel forno. In questo caso occorre oliare una teglia per impedire che la carne si attacchi sul fondo e naturalmente avere l’accortezza di girare gli arrosticini ogni 2-3 minuti durante la cottura, per ottenere una cottura omogenea e a regola d’arte.
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