Indice
Creare un sito web: scegliere il CMS, Content Management System
La creazione tecnica del sito web, dopo aver deciso il nome ed aver registrato il dominio, è sicuramente una problematica di grande rilievo, soprattutto per chi non ha mai avuto esperienza con programmazione o creazione di siti web.
Certo, potreste sempre affidarvi ad un esperto, o ad un presunto esperto, o ad una agenzia, ma i costi lieviterebbero tantissimo e creare un sito web diventerebbe una spesa insostenibile.
Esistono per questo ormai tantissimi Content Management System, cioè sistemi quasi completamente automatizzati che permettono di avere siti web “preconfezionati”. Sarebbe stupido non usufruirne: ormai alcuni sono avanzatissimi, gratuiti e permettono di essere gestiti facilmente. Vediamo di analizzare i tre più famosi, rinomati e versatili.
Drupal: è un content management system nato per la creazione di portali. All’estero ha ottenuto un tiepido calore, in Italia solo pochissimi siti ne hanno usufruito e non mi risulta, peraltro, che siano riusciti a riscuotere successo.
Nato qualche anno fa, nonostante non abbia mai raggiunto il vero successo, è ancora ben supportato da un’ampia comunità. Se decidete di usarlo, badate di parlare bene l’inglese: trovare parti tradotte in italiano sarà complesso. Per quanto sia il 3° CMS più utilizzato e famoso, lo sconsiglierei.
Joomla: un CMS ben realizzato, anche se piuttosto pesante ed esoso in termini di risorse web. Una volta caricato su server ed installato, ha una gestione veramente semplicissima: è sufficiente scegliere tra i migliaia di temi disponibili, scegliere tra i plugin che più servono e realizzare il proprio sito web.
In poche settimane è possibile conoscere approfonditamente il sistema e saperlo usare bene. Studiato per realizzare portali, permette inoltre la creazione di siti web.
WordPress: sicuramente il migliore, il più leggero ed usato. Nato per la creazione di blog, è ormai usato per qualsiasi scopo: basti pensare che anche siti come Repubblica.it si basano su questa piattaforma.
L’utilizzo del pannello di amministrazione è semplice, così come è possibile trovare tantissimi template. Un po’ più complesso trovare soluzioni che fanno al caso nostro se volete “personalizzare”: per quanto i plugin possano aiutare, spesso è necessario “smanettare” un po’ col codice, ma pian piano tutti imparano.
Sicuramente il migliore anche in termini di SEO, cioè permette una più facile indicizzazione sui motori di ricerca.
I meta tag title, description, keywords
I meta tag sono oggi importantissimi per il posizionamento di una pagina web sui motori di ricerca. I tag più importanti sono Title, Description e Keywords.
Ogni pagina web, infatti, viene generata tramite un codice scritto in un linguaggio che può essere PHP o ASP o altro ma i crawler dei motori di ricerca leggono solo il corrispettivo in HTML: è importante che il codice generativo emetta nell’output una testata (<head>…</head>) contenente questi meta tag.
Title
Il meta tag Title è quello che rappresenta il titolo della pagina web e quindi il titolo del risultato della vostra pagina web su Google. Prendendo come esempio la home page di repubblica.it, il tag title è “Notizie Repubblica” ed infatti il titolo della home page nei risultati di ricerca su Google è “Notizie Repubblica”.
I singoli articoli avranno title differenti, ad esempio questo articolo avrà come tag title “Creare un sito web”.
E’ importante che il tag title contenga tutte quelle parole chiave per le quali desiderate che l’articolo o il sito, comunque la pagina web, si indicizzi in Google: è questa quella che si chiama “Search Engine Optimization”, o SEO.
Description
La description è quella parte di testo che apparirà sotto al titolo del risultato su Google. Essa può corrispondere ai primi 160 caratteri dell’articolo oppure ad una introduzione vera e propria.
Non è un tag obbligatorio: nel caso di assenza, Google prenderà in esame i primi 160 caratteri di testo. Se desiderate personalizzarla ed unsate CMS come WordPress, dentro agli articoli, potete usare il riquadro “Riassunto”.
Keywords
Google ha più volte fatto notare che il tag keywords non è più rilevante, ma molti ne fanno ancora uso: si tratta di aggiungere le parole chiave dell’articolo o della pagina web, separate da una virgola ed uno spazio.
Indicizzare un sito su Google
Uno degli scogli più ardui da superare nella creazione di un sito è proprio l’indicizzazione: ciò che è complesso è indicizzare bene un sito in Google in periodi relativamente brevi e quindi mantenere e migliorare sempre più il ranking ottenuto.
Tuttavia, generalmente, valgono alcune semplici regole per evitare errori che possono poi rivelarsi fatali e divenire vere spine nel fianco.
Cominciamo quindi vedendo come iniziare a “presentare” un sito a Google e quindi come comportarsi per evitare di incorrere in penalizzazioni, ma di mostrare invece tutta la propria serietà e le proprie buone intenzioni per essere visto come un sito interessante e da promuovere.
Primi passi
Per prima cosa, segnaliamo il sito a Google, come indicato in questa semplice guida. E’ importante inserire il sito nei webmaster tools di Google e controllare periodicamente Analytics, in modo da avere tutto sempre sotto controllo.
In particolare nei primi tempi, può risultare comune creare e cancellare pagine o categorie: è una pratica errata da evitare sempre. Nel caso si effettui, intervenire subito con redirect 301 le URL modificate.
Costanza
Decidete qual è il vostro settore e mantenetelo sempre ben definito. Decidete quanti post farete ogni giorno o settimana e mantenetelo costante: sarà un chiaro segnale della vostra serietà. Nella scrittura del post, cercate di mantenere uno stile adeguato e di rispettare le comuni regole di SEO, per rendere più semplice agli utenti trovare il vostro sito nelle SERP di Google.
Originalità
Ok, avete tanta voglia di mettervi in mostra. Il modo più sbagliato e poco elegante di farlo è quello di spammare continuamente in commenti, social network, forum etc. inserendo il link del vostro sito ovunque.
Quello che dovete fare, invece, è agire con eleganza, scrivendo post originali, anche controcorrente, per creare più movimento di opinioni attorno al post ed ottenere molti commenti, molti “share” da parte degli utenti e, magari, anche qualche citazione da altri siti. Tenetevi attivi sui social network, fate in modo che sia semplice comunicare con voi, createvi un immagine autorevole online.
Tutto questo contribuirà ad ottenere visite fidelizzate e backlink che faranno impennare gli accessi da Google.
Non arrendersi
Il 97% dei siti fallisce dopo poco tempo o rimane in sordina per sempre perché i webmaster, intimoriti dalla mancanza di risultati, abbandonano progressivamente il lavoro: niente di peggio, semplicemente tentate di riflettere sui vostri errori per capire dove state sbagliando, cercate nuovi metodi per rendervi interessanti.
Il codice è importante
Più il sito cresce, più è importante che sia facilmente accessibile, fruibile, di semplice lettura e leggero.
Evitate animazioni, immagini pesantissime: prediligete invece la leggerezza e la versatilità, chiedete anche l’aiuto di qualche esperto con i primi introiti ma, comunque, senza strafare. Un codice corretto è importante, ma non fidatevi troppo delle regole W3C.
Verificate l’assenza di errori
Usate Strumenti per Webmaster per verificare periodicamente l’assenza di errori nelle vostre pagine e, nel caso ce ne siano, usate redirect o correggete le descriptions ed i titles. Questo è molto importante per i motori di ricerca.
Non cercate scorciatoie
Chi cerca scorciatoie, acquistando link “strani”, viene quasi sempre “stangato” da Google. Evitate perciò di buttare soldi ed impegnatevi a lavorare con costanza ed a creare contenuti originali ed interessanti. Se lavorate in questo modo e continuate ad impegnarvi, otterrete risultati sempre più importanti su Google e potrete dire di essere riusciti ad indicizzare bene un sito: ma non dimenticate di continuare a lavorare con costanza ed evitare errori per non gettare il lavoro fatto.
Leggete anche la prima parte della guida su: Come creare un sito web