L’aloe, pianta grassa di origine africana è oggi particolarmente richiesta sul mercato grazie alla recente riscoperta delle sue molteplici proprietà benefiche.
Già in antichità, infatti, veniva utilizzata a scopi medicinali e curativi tanto che gli egizi la consideravano la ‘’pianta dell’immortalità’’.
I principi attivi dell’aloe sono concentrati nel suo gel, che si estrae direttamente dalle foglie carnose delle piante più mature. Le due varietà di aloe più ricche in tal senso, ovvero l’aloe Arborescens e quella Bardadenis, sono coltivabili anche in Italia e crescono abbastanza facilmente anche in casa: vediamo insieme come fare.
La pianta di aloe vera teme il freddo, per cui come prima cosa, è necessario scegliere un posto caldo e soleggiato (se possibile anche secco). Il terreno usato deve essere sabbioso e ben drenato.
In quanto pianta grassa, l’aloe va innaffiata con moderazione (la troppa acqua potrebbe causare irrimediabili marciumi) e avendo l’accortezza di non bagnare le foglie.
D’estate ovviamente, la frequenza di irrigazione deve essere maggiore, ma fate sempre attenzione a non esagerare e ad evitare eventuali ristagni nel sottovaso.
Evitate di impiegare fertilizzanti chimici che potrebbero compromettere o comunque alterare le proprietà della pianta e optate invece per del composto naturale, assicurandovi inoltre che il terriccio sia sempre abbastanza umido.
Per quanto riguarda la moltiplicazione dell’aloe, questa si moltiplica per talea. In estate i germogli vanno recisi e lasciati ad asciugare dai due giorni a una settimana, anche al buio se si preferisce, in questo modo sarà possibile estrarre il gel dalla pianta.
Trascorso questo tempo i germogli vanno messi in un vaso riempito di sabbia in modo da far crescere altre piante di aloe vera.
Ricordiamo che l’Aloe vera viene impiegata come rimedio naturale per la cura di disturbi di varia origine ed è presente anche in alcuni farmaci naturali per la perdita di peso.
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