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Come ci si difende dall’Ebola…i consigli del OMS

epidemia-ebola-prevenzioneArgomento di grande attualità, visto il pericolo di contrarre questa pericolosa malattia. L’ Organizzazione Mondiale della (OMS) Sanità, insieme a tutte le autorità sanitarie mondiali, ci mette in guardia e ci da dei consigli sulla prevenzione e su come difenderci dal possibile contagio. Vediamo cosa dobbiamo sapere e che cosa fare per difenderci dall’ EBOLA

  1. Laviamo spesso le mani e disinfettiamole con dei gel o soluzioni idro-alcoliche
  2. Dobbiamo stare attenti e sorvegliare i sintomi della malattia, in un caso sospetto è di grande importanza. Una persona non è contagiata fino a quando i sintomi non si sono manifestati. La durata dell’incubazione della malattia va da 2 a 21 giorni. I sintomi dell’ Ebola sono febbre, mal di testa, dolori muscolari e articolari, astenia, diarrea, vomito, inappetenza e in alcuni casi sanguinamenti.
  3. La trasmissione del virus Ebola non avviene per via aerea come per l’influenza o la rosolia, ma per contatto diretto con dei fluidi corporei di malati o con del materiale medico (aghi di siringhe) o di oggetti (biancheria, vestiti, ecc) contaminati. Può ancora avvenire, con un rischio minore, tramite delle superfici infettate, che conviene pulire e disinfettare secondo le procedure appropriate. Il sangue, le feci e il vomito sono i fluidi più contaminati, secondo l‘Oms.
  4. Il virus è stato individuato anche nel latte materno, nell’urina e nello sperma dei malati. Anche la saliva comporta un rischio, ma estremamente limitato.
  5. Il virus non è stato mai isolato nel sudore
  6. E’ molto improbabile che il virus si trasmetta fra i passeggeri di un aereo o di un treno poiché è necessario un contatto diretto con delle secrezioni corporee
  7. La maggior parte delle persone che si infettano vivono con dei malati o appartengono al personale medico che li ha in cura
  8. Nell’attuale epidemia che ha colpito in una maniera senza precedenti Sierra Leone, Liberia e Guinea, l’infezione risulta fatale in circa un caso su due. I pazienti sopravvissuti possono ancora essere contagiosi: il virus può rimanere nello sperma almeno 70 giorni e, secondo uno studio, anche più di 90 giorni, rileva l’Oms. Il virus può anche trasmettersi con il contatto con i corpi delle vittime dell’infezione durante dei riti funerari
  9. Le persone che abitano nelle zone dove l’Ebola è endemica e che presentano sintomi sospetti devono essere messe in quarantena
  10. Il personale curante deve proteggersi indossando mascherine sanitarie, occhiali protettivi e guanti, deve lavarsi regolarmente le mani prima e dopo un contatto con i pazienti affetti da febbre
  11. Inizialmente, l’Ebola ha infettato degli uomini tramite il contatto con il sangue, gli organi o i fluidi corporei di animali infetti. Il pipistrello è il vettore naturale del virus. In Africa, sono stati anche osservati casi di infezione da contatto con scimpanzé, gorilla e antilopi malati o morti, rileva sempre l’Oms che raccomanda di evitare di consumare selvaggina.