Come capire se soffriamo di intolleranze alimentari

L’intolleranza alimentare consiste in un cattivo funzionamento dell’intestino che determina l’assorbimento di porzioni più o meno grandi di cibi non completamente digeriti, che finiscono per gravare sull’apparato circolatorio.

Questo tipo di disturbi, dunque, non va assolutamente sottovalutato perché comporta uno stato infiammatorio generalizzato, che va a toccare gli apparati più deboli del soggetto che ne soffre.

Diventa quindi essenziale individuare l’alimento o gli alimenti che il nostro corpo non sopporta al fine di ridurre i sintomi che ci crea, è vero anche che spesso questi sintomi vengono facilmente attribuiti a fattori quali la stanchezza, lo stress, il fumo, la qualità dell’ambiente.

Vediamo quali sono gli apparati maggiormente coinvolti e la sintomatologia connessa:

  • Apparato gastro-intestinale: nausea, diarrea, meteorismo, difficoltà di digestione, sindrome del colon irritabile
  • Apparato cutaneo: eczema, dermatite atopica, orticaria, acne, psoriasi
  • Apparato respiratorio: rinite, sinusite, asma, bronchite
  • Apparato genito-urinario: dismenorrea, cistiti croniche, candidosi
  • Sistema nervoso: cefalee, depressione, scarsa concentrazione, torpore, iperattività

Fortunatamente però grazie alla ricerca e al progresso medico scientifico, verificare il nostro stato di salute circa le intolleranze è molto semplice, infatti è sufficiente recarsi in farmacia e effettuare un auto-prelievo del sangue, il personale preposto all’interno della farmacia provvederà a mandare il campione a un laboratorio specializzato che nel giro di pochi giorni indicherà gli alimenti “amici” e quelli “nemici” del nostro organismo.

Ci sono alcuni suggerimenti da seguire prima di effettuare l’esame, come ad esempio avvisare il farmacista nel caso in cui stessimo assumendo immunosoppressori come il cortisone e l’aziatioprina e mantenere un’igiene altissima delle mani in corrispondenza dell’auto-prelievo.

Se il test dovesse sortire risultati positivi rispetto a determinati alimenti allora sarà il caso di eliminarli totalmente dalla dieta per qualche settimana, per poi reintrodurli in maniera graduale e monitorata, e aiutarsi con l’assunzione di macrobiotici, drenanti e enzimi digestivi che hanno il compito di depurare l’organismo e riportarlo ad uno stato di salute e buon funzionamento eliminando tutte le sostanze pregresse che possono essere dannose.

Solitamente i farmacisti consigliano delle cure personalizzate tese a normalizzare la digestione che sono a base di estratti vegetali naturali sotto forma di integratori, quali ad esempio l’ananas, la papaia, il finocchio, il cumino che favoriscono il processo digestivo e distensivo.

In ogni caso è fondamentale non agire da soli per intuizione ma consultarsi con gli specialisti di fiducia, senza panico o allarmismo, perché le intolleranze alimentari sono una patologia facilmente reversibile e risolvibile.

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