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Come capire il nostro gatto

Nell’antico Egitto, i gatti erano ritenuti sacri perché avrebbero avuto poteri magici. Molto probabilmente le particolari capacità di questi felini hanno portato gli Egizi a ritenerli tali:

Saltano a altezze incredibili, passano dove nessun altro animale riesce, cadono da grandi altezze senza farsi male e gli occhi che si adattano anche alla quasi nulla luce notturna… e che dire della luminosità dei loro occhi?

Se li si vede al buio, sembra che i loro occhi emettano luce. Ai giorni nostri, sappiamo bene che tutto ciò che era ritenuto magico nei gatti, non lo è affatto, ciononostante, i gatti restano sempre animali straordinari e unici tra gli animali domestici.

Scientificamente sappiamo che i cani superano in intelligenza i loro competitor felini, ma anche i gatti sono in grado di capire in parte quello che diciamo e hanno un loro vocabolario fatto di miagolii e versi per farci capire quello che vogliono.

Più che i miagolii, si esprimono, però, con il linguaggio del corpo;  se abbiamo un gatto, avremo già imparato a riconoscere dal loro atteggiamento e dai sgnali che ci lanciano se stanno bene, se sono nervosi o se hanno voglia di coccole o esprimono tranquillità o gioia.

Chi non ha esperienza con i gatti, con queste poche indicazioni, potrà riconoscere facilmente lo stato d’animo del micio che ha di fronte.

Divideremo i segnali che i mici li lanciano in due categorie: i segnali di nervosismo e aggressività, per i quali converrà rinviare i nostri tentativi di contatto, e i segnali di contentezza e addirittura di gratitudine e soddisfazione.

Segni di nervosismo:

  • Baffi tirati indietro
  • Coda tenuta rigida diritta dietro di loro
  • Coda diritta e rigida verso l’alto
  • Miagolii minacciosi
  • Spesso, quando camminano lenti e acquattati sono tesi e pronti all’attacco

Segni di tranquillità e predisposizione al contatto:

  • baffi in avanti
  • coda verso l’alto con la punta piegata e in movimento
  • cercano il contatto con la testa
  • espressione della bocca un po’ tirata verso l’alto, come se accennassero a un sorriso
  • fanno le fusa
  • “impastano” con le zampe

I miagolii possono anche farci capire qualcosa, così un miagolio acuto corto è segno di tranquillità e ricerca di attenzioni, mentre un miagolio a tono basso, prolungato ci deve suggerire di lasciarlo stare.

Prestiamo attenzione, mentre lo coccoliamo, a non fare movimenti bruschi che potrebbero interpretare come una minaccia di aggressione da parte nostra e generare una immediata reazione con rapidissimi graffi.

Raramente i gatti, se non si sentono minacciati, aggrediscono improvvisamente: la maggior parte delle volte ci avvisano con movimenti rapidi delle zampe o”puntando” con la bocca la mano senza stringere i denti più di tanto. Con questi segnali, conviene lasciarlo in pace, ad evitare graffi e morsicature.

Infine, un gatto abituato a stare in casa, non aggredisce i bambini se non molestato ripetutamente, il più delle volte invece di aggredire scappa via ma se si insiste…

I gatti ci possono dare molte soddisfazioni senza richiedere così tanto impegno come  i cani, ma dobbiamo tenere conto che sono animali fieri e autonomi, che scelgono come vivere e interagiscono con noi ma senza il servilismo tipico dei cani.

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