Ormai i computer già da molti anni sono diffusi ovunque, praticamente in ogni casa, non sono più uno strumento esclusivamente lavorativo tipico degli uffici, come era tanto tempo fa.
All’inizio della diffusione dei computer negli uffici e nei luoghi di lavoro in generale, il dubbio principale da parte dei lavoratori, era che in qualche modo fossero nocivi, soprattutto per le emissioni elettromagnetiche degli schermi dei monitor.
Occorre ricordare che non esistevano ancora gli schermi al plasma e nemmeno quelli a Led, tutti i monitor erano a tubo catodico, per cui era abbastanza legittimo il dubbio legato a quel tipo di nocività.
Uno studio realizzato a metà anni 80 dalla CGIL regionale del Piemonte , tramite una apposita commissione istituita composta da persone esperte in materia, concluse che la nocività non era tanto dovuta alle onde elettromagnetiche quanto al sovraffaticamento dei muscoli oculari, per cui venne determinato, in accordo con l’Intersind di Torino, che i lavoratori al computer avessero uno stacco di un quarto d’ora ogni due ore di lavoro.
All’epoca nessuno pensò alla cosa più evidente: l’importanza di una posizione corretta nella postazione di lavoro, per cui migliaia di lavoratori continuarono a operare al computer su sedie inadatte, scrivanie standard e illuminazione inadeguata.
Oggi i principi di allora sono ancora validi, per cui anche nelle nostre case, ancor più se i computer sono usati da ragazzini e giovani ancora in età di formazione fisica, è di grandissima importanza che venga rispettato lo stacco di almeno un quarto d’ora ogni due e il mantenimento di posizioni giuste alla postazione del PC.
Ecco come si fa ad avere una postura perfetta:
- La scrivania deve avere una altezza tra i 70 e 80 cm di altezza
- Il piano della tastiera deve essere leggermente più basso del piano del display del computer
- Se si adopera un PC portatile, che quindi ha la testiera integrata, sarebbe bene utilizzare una tastiera esterna, posizionandola sull’apposito ripiano più basso
- La sedia deve essere comoda ma non troppo imbottita, non bisogna sprofondarci. L’altezza della sedia deve essere regolabile tra 38 e 50 cm. Deve essere dotata di braccioli che consentano un comodo appoggio per gli avambracci e i gomiti. Deve avere uno schienale più spesso del resto nella porzione lombare di circa 4 cm. E’ opportuno che la sedia sia girevole, in modo da non sottoporre la schiena a torsioni pericolose.
- La tastiera deve essere posizionata in modo da avere un adeguato appoggio per avambracci e polsi, leggermente inclinata in modo da risultare più alta posteriormente di circa 1,5 cm.
- Il mouse deve essere vicino alla tastiera: il braccio non deve assolutamente scostarsi dalla sua posizione per manovrarlo.
- La posizione fisica da mantenere vede il collo in linea con la colonna vertebrale,il corpo in posizione rilassata, gomiti e avambracci ben appoggiati. I piedi devono essere ben poggiati a terra in modo che le gambe formino un angolo di 90 gradi. Le mani devono essere tenute rilassate per non sovraccaricare i tendini.
I rischi di una posizione inadeguata o di strumenti inadatti (sedia, scrivania, ecc.) sono quelli di un sovraccarico muscolo scheletrico, insorgenza o peggioramento di artrosi cervicale, cefalee, insorgenza di sindrome del tunnel carpale e, specialmente nei ragazzini, insorgenza di deformazioni scheletriche.
E’ importante fare una pausa di tanto in tanto non solo per gli occhi ma anche per muoversi e fare qualche passo per riattivare la circolazione.
Chi porta occhiali dovrebbe dotarsi di lenti antiriflesso e occorre prestare attenzione all’illuminazione del locale: mai avere la luce alle spalle ed è sconsigliabile anche di fronte; l’illuminazione ideale è quella laterale o, meglio ancora, luce indiretta, puntata al soffitto, in modo che illumini per riflesso verso il basso.
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