La scuola è croce e delizia dei ragazzi, perché se da un lato permette di socializzare, conoscere, mettersi in relazione, fare incontri e avere scontri, dall’altro sottopone i più giovani al concetto di giudizio, implicando quindi sensazioni che se non gestite bene possono causare insicurezza, ansia e stress emotivo.
Nello specifico un momento molto temuto dagli studenti, forse ancora più del compito in classe, è quello dell’interrogazione orale, perché ci si può sentire fragili, esposti e vulnerabili perché in stretta dipendenza dalle domande che verranno poste dall’insegnante.
Come qualsiasi altra piccola o grande prova della vita, l’interrogazione può essere gestita, calibrata e affrontata con metodo, razionalità e intelligenza.
Oggi vi proponiamo cinque consigli utili a migliorare la vostra performance.
Come affrontare l’interrogazione
- Creare connessioni interdisciplinari e multidiscplinari: questo vuol dire che quando vi interrogano in storia per esempio, è una nota positiva, cercare relazioni o con un altro periodo storico ad esempio, oppure con un altro argomento che può essere la letteratura o l’arte. Insomma, ad una domanda sulle caratteristiche del periodo del Romaticismo, si può citare l’arte barocca per sottolineare il forte impulso dell’eccesso e dei sentimenti, oppure paragonarlo all’Illuminismo, evidenziandone divergenze e convergenze.
- Esporre in maniera chiara, semplice e logica: una buona dialettica ha già risolto il 50% dei problemi, quando cominciate a rispondere alla domanda dunque è consigliabile usare dei periodi concisi, che rispettino le regole di soggetto/predicato/complementi, ogni volta che state per aprire bocca chiedetevi “chi, cosa fa, e soprattutto perché lo fa.
- Non imparare a memoria: è inutile e controproducente ripetere a memoria quello che si è letto, perché diventa molto frustrante e destabilizzante, basta infatti pensare che alla prima obiezione dell’insegnante, il ragazzo spenderà un’energia tale nell’aumentare le sue difese, che anche le poche nozioni assimilate verranno meno.
- Usate una buona postura: se quando vi interrogano tenete la testa bassa, la schiena curva, le labbra tremanti, questo incuterà insicurezza sia nell’altro che in voi stessi, sforzatevi quindi di assumere degli atteggiamenti e delle posizioni che vi infondano autostima, poco alla volta diventerà naturale e in maniera disinvolta convincerete anche gli altri.
- Fatevi delle domande e datevi delle risposte: se mentre studiavate la lezione vi è venuta in mente una curiosità, auto-ponetevela durante l’interrogazione, ad esempio se vi state chiedendo “ma i poeti di cosa vivevano in quei tempi, cioè la poesia era un mestiere?”, esponete la stessa perplessità di fronte al professore, non vi indebolirà, anzi tutto al contrario questo dimostrerà che state ragionando.
E infine, chiaramente, non dimenticatevi di studiare, studiare, studiare!
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